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SABRINA AROSIO - Cassiopea


Come ti chiami? Da quanti anni lavori al Maria Bambina e qual è il tuo ruolo?

Mi chiamo Sabrina e sono tanti anni che lavoro qui al Maria Bambina. Dopo aver terminato qui il mio tirocinio, ho svolto parecchi incarichi prima di avere la sezione in cui sono ora: ho sostituito le mie colleghe per le maternità, sono stata insegnante del pre- e del post-scuola e poi jolly. Dal 2000 sono insegnante di ruolo della classe Cassiopea.

Perchè hai scelto di lavorare al Maria Bambina?

Ho scelto di lavorare al Maria Bambina dopo aver svolto un bellissimo anno di tirocinio nella sezione degli Orsetti Verdi. Suor Chiara, la loro insegnante, mi ha affidato i suoi bambini, che subito mi hanno accolta e accettata.

Se non lavorassi qui, che cosa ti piacerebbe fare?
Se non lavorassi qui, mi piacerebbe un lavoro che mi permettesse di restare a contatto con le persone.

Che cosa significa per te fare parte di questa comunità educante?
Per me far parte di questa comunità educante significa far parte di un grande team che collabora sulle attività da proporre ai bambini, sui momenti di programmazione condivisa insieme per costruire un progetto educativo, avendo ben chiaro il bene comune di tutti i bambini.

Qual è per te il momento più bello della giornata in asilo?
Per me i momenti più belli della giornata della scuola materna sono l'entrata e l'uscita dei bambini. Al mattino arrivano in classe sorridenti, salutandoti, pronti per una nuova avventura, mentre prima di uscire ti salutano dicendo "A domani!", felici di aver trascorso una bella giornata con i loro amici.

Qual è l'episodio più buffo/divertente che ricordi?
Ce ne sono stati molti di episodi buffi e divertenti... In questi giorni mi si è avvicinata una bambina di tre anni e con stupore mi ha detto: "Sabri, guarda, hai in testa un capello bianco, ma tu non sei vecchia!". "Grazie!", e sono scoppiata a ridere.

E quello più commovente?
L'episodio più commovente è capitato quest'anno durante la recita di Natale. Un bimbo piccolo, che doveva interpretare Gesù Bambino, quando è stato messo nella mangiatoia a contatto con la paglia, si è messo a piangere. Il bambino che interpretava San Giuseppe è intervenuto prendendogli la mano per consolarlo e rassicurarlo. La scena mi ha intenerito molto.

I bambini, nel loro piccolo, possono essere grandi maestri: qual è il loro insegnamento più prezioso che hai ricevuto?
L'insegnamento più prezioso che ho ricevuto dai bambini è il dono dell'amicizia. Quando litigano con i loro coetanei, i bambini hanno la capacità di dimenticarsi quasi all'istante di un torto fatto o subìto, perdonano e ritornano ad essere amici. Noi adulti dovremmo seguire il loro esempio e saper perdonare, perchè è bello avere tanti amici.

Hai mai incontrato qualcosa o qualcuno che ha cambiato il tuo modo di essere insegnante?
Sì, nella mia vita ho avuto la fortuna di avere accanto una zia buona, generosa, altruista, disponibile, sempre pronta a prendersi cura delle persone più bisognose, aiutandole a sentirsi accolte e amate. È lei che mi ha insegnato ad avere rispetto per il prossimo. Sono stati i suoi gesti e i suoi atteggiamenti a trasmettermi la passione e l'amore per i bambini.

C'è una frase, un motto, una persona a cui ispiri il tuo essere educatrice?
"L'educazione è cosa del cuore" (San Giovanni Bosco).

ERNESTINA MOSCA - Sestante

 

Come ti chiami? Da quanti anni lavori al Maria Bambina e qual è il tuo ruolo?

Mi chiamo Ernestina Mosca, lavoro al Maria Bambina da 38 anni (compreso il primo anno in cui ero una tirocinante) e sono un'insegnante.


Perché hai scelto di lavorare al Maria Bambina?
Io veramente dovevo fare un altro lavoro: il mio sogno era di diventare infermiera ma, potendo cominciare il corso solo a 18 anni, nel frattempo ho studiato in un istituto magistrale. Dopo tre anni, ero pronta per intraprendere i nuovi studi da infermiera ma, su consiglio di mio padre, ho preferito prima fare un anno di tirocinio come maestra per poter prendere comunque un diploma. Ed è proprio spendendo questo anno nella classe di suor Giuseppina che ho capito quanto l'insegnamento possa essere gratificante, seppur faticoso. E' per questo che, anche su suggerimento della stessa esaminatrice che mi ha verificato alla fine del tirocinio, ho deciso di provare questa nuova strada, grazie anche all'offerta fattami dal Maria Bambina per la sostituzione di un'insegnante. E' cominciata così la mia avventura di maestra!

 

Se non lavorassi qui, che cosa ti piacerebbe fare?

Come ho detto, io avevo l'intenzione di diventare infermiera e questa probabilmente sarebbe stata la mia strada, se non avessi fatto la maestra.

 

Che cosa significa per te fare parte di questa comunità educante?
Far parte della "famiglia" del Maria Bambina, dove io stessa ho frequentato l'asilo e l'oratorio, mi dà la migliore possibilità di contribuire affinché i bambini possano formarsi per il loro futuro.

 

Qual è per te il momento più bello della giornata in asilo?
Il mio momento migliore della giornata all'asilo lo vivo ogni volta che riesco a catturare l'attenzione dei bambini nello svolgimento delle varie attività programmate o quando racconto una storia o, ancora, durante un gioco comune. Niente dà più soddisfazione che vedere il loro sguardo di volta in volta meravigliato, curioso, sorpreso, gioioso.

 

Qual è l’episodio più buffo/divertente che ricordi? E quello più commovente?

Mi ricordo qualche anno fa, quando ripresi i bambini perché avevano usato la parola "vecchia" riguardo ad una persona di una certa età, spiegando che era meglio usare la parola "anziana". Tempo dopo arrivò un'insegnante nuova nella scuola, così la presentai ai bambini e uno di loro disse che io ero diventata vecchia, ma un altro affermò: "La Erne non è vecchia: è... anziana!". Ci rimasi un po' male, ma non potei obiettare nulla!

Quelli più commoventi sono ogni volta che mi dicono "ti voglio bene" oppure "Erne, sei bella".

 

I bambini, nel loro piccolo, possono essere grandi maestri: qual è il loro insegnamento più prezioso che hai ricevuto?

L'insegnamento più prezioso ricevuto dai miei bambini è quello di essere sempre spontanei, curiosi, giocosi.


Hai mai incontrato qualcosa o qualcuno che ha cambiato il tuo modo di essere insegnante?
Sono tante le persone che hanno contribuito alla mia formazione di maestra: suor Giuseppina, nell'anno di tirocinio, per la sua forza di volontà; suor Adeodata, che mi ha aiutata nel primo anno di lavoro; suor Antonia, mia superiora per nove anni, perché è stata esempio di umiltà; Annarosa, per la dedizione mostrata per la nostra scuola.

 

C'è una frase, un motto, una persona a cui ispiri il tuo essere educatrice?

"Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Madre Teresa di Calcutta).

MONICA FUMAGALLI - Orione

 

Come ti chiami? Da quanti anni lavori al Maria Bambina e qual è il tuo ruolo?

Mi chiamo Monica Fumagalli, lavoro qui da 34 anni e il mio ruolo è quello di insegnante.

 

Perché hai scelto di lavorare al Maria Bambina?

Terminata la scuola magistrale, avendo conseguito il tirocinio presso questa scuola, sono poi stata ricontattata per un possibile posto di lavoro, dapprima come insegnante del pre- e del post-scuola e successivamente come insegnante di una classe. Ho subito accettato con entusiasmo, perché conoscevo l'ambiente e il suo stile educativo.

 

Se non lavorassi qui, che cosa ti piacerebbe fare?

Se non lavorassi qui in questa scuola, sceglierei comunque la stessa professione.

 

Che cosa significa per te fare parte di questa comunità educante?

Comunità educante per me significa sapermi mettere in gioco con le mie capacità e mettendo a disposizione le mie risorse, essere capace di raccogliere dalle persone che mi circondano il meglio per la mia professione, ma anche per me stessa, portando con me e trasmettendo agli altri ciò che per me significa educare e i valori intrinseci in questa parola.

 

Qual è per te il momento più bello della giornata in asilo?

Ogni momento della giornata è bello: l'importante è cogliere il significato di ciò che i bambini vogliono comunicarti.

 

Qual è l’episodio più buffo/divertente che ricordi? E quello più commovente?

Durante tutti questi anni, di episodi buffi ce ne sono stati molti: i bambini sanno sempre regalarti momenti divertenti.

I momenti commoventi possono essere considerati di felicità o di dolore, ma comunque rimangono sempre episodi molto personali che ogni insegnante tiene nel proprio cuore.

 

I bambini, nel loro piccolo, possono essere grandi maestri: qual è il loro insegnamento più prezioso che hai ricevuto?

L'insegnamento più prezioso che ho ricevuto dai bambini è la semplicità con cui ogni cosa può essere affrontata.

 

Hai mai incontrato qualcosa o qualcuno che ha cambiato il tuo modo di essere insegnante?

Durante il mio percorso professionale part-time, ho avuto la fortuna di essere affiancata da molte insegnanti, le quali - ognuna - mi hanno arricchito e mi hanno dato la spinta per continuare a migliorarmi e a sperimentare cose nuove, rimanendo però sempre me stessa.

 

C'è una frase, un motto, una persona a cui ispiri il tuo essere educatrice?

I miei punti di riferimento sono vari, ma quelli che ho più a cuore sono Madre Teresa di Calcutta quando afferma "Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso" e don Giovanni Bosco con la sua frase "L'educazione è cosa del cuore".

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